Mi sono sempre chiesto quale sia il miglior modo per investire per me che non ho molti soldi e che non sono un esperto dei mercati finanziari, la risposta a questa domanda si chiama dollar-cost averaging.
Mentre scrivo questo articolo sto leggendo finalmente il libro l’investitore intelligente di Benjamin Graham.
Al contrario di quello che mi aspettavo nel libro si consiglia a noi piccoli investitori, che non hanno il tempo e la voglia di ricercare il titolo giusto ma vogliono essere cauti, di utilizzare una tecnica di investimento passivo.
Questa filosofia d’investimento secondo me è la più potente ed adatta a chiunque.
Avevo già sentito parlare di questa tecnica che ormai la utilizzavo da anni senza saperle dare un nome e senza associarla alla figura di Graham.
Questa tecnica è il dollar-cost averaging che oggi si è sviluppata nel cosiddetto PAC.
Graham fa la differenza su due principali figure di investitori che ci aiuteranno a capire perché lui ha pensato questa tecnica.

L’investitore difensivo
L’investitore difensivo nella definizione di Graham è colui che non ha la voglia di svolgere tutti quelli sforzi che caratterizzano un investitore intraprendente, usando un approccio quanto più passivo possibile.
Cercherà di usare uno sforzo minimo nella gestione e selezione degli strumenti finanziari.
Mi sembra doveroso dare una spiegazione di quello che Graham intende invece per investitore intraprendente.
L’investitore intraprendente
L’investitore intraprendente è colui che ha il tempo è l’esperienza nell’investimento che gli permette di estendere il possibile universo di opportunità al di là dell’ambito conservativo.
Il suo approccio attivo richiede costante attenzione e monitoraggio.
Se volete approfondire potete farlo da quest’articolo fatto bene.
Per chi è pensato il dollar-cost averaging?
Dopo aver capito la differenza tra le due tipologie di investitori possiamo dire che la tecnica del dollar-cost averaging è stata pensata per chi si vuole interfacciare al mercato finanziario in maniera difensiva al mercato, che sicuramente è il miglior approccio per la maggior parte delle persone.
L’investimento passivo, inoltre è sicuramente il miglior modo di affrontare i nostri investimenti per chi come me non ha grandi capitali di partenza, non vuole stare lì a leggere bilanci e stare alla ricerca della miglior azienda possibile sulla quale investire (questa parte del leggere il bilancio e della ricerca è vera solo per chi decide di usare un PAC) e soprattutto vuole diminuire il rischio di perdite.
Insomma investire nella maniera più “passiva” possibile diventa la soluzione migliore per la maggior parte delle persone.
Ho basato la costruzione del mio portafoglio azionario con questa tecnica, anche se qualche volta ho combinato dei pasticci.
Questo non significa che dobbiamo investire a caso senza fare le nostre considerazioni ma dopo aver valutato inizialmente i nostri strumenti finanziari, andiamo ad investire piano piano con la tecnica del dollar-cost averaging.
In cosa consiste il dollar-cost averaging?
Questa tecnica molto potente consiste semplicemente nel mettere una cifra da noi prestabilita nell’investimento che abbiamo scelto, ripetendo questa operazione nel tempo.
Vi spiego meglio
Pensiamo ad una cifra che ogni mese, quando riceviamo il nostro stipendio, possiamo accantonare.
Questa cifra ovviamente come ogni cifra che andiamo a dedicare al investimento non deve servirci per vivere.
Non importa che siamo 100 o che siano 500, scegliamo in base a quello che possiamo permetterci.
Questa somma investiamola di volta in volta negli strumenti finanziari che abbiamo scelto, che siano azioni, obbligazioni.
In questo modo andremo ad abbassare il prezzo medio di carico perché compreremo il nostro strumento finanziario in vari momenti del mercato, che sia esso in fase orso o in fase del toro.
Compreremo così più quote dello strumento finanziario da noi scelto quando il mercato scende e ne compreremo meno quando il mercato sale.
Il vantaggio principale del dollar- cost averaging consiste nel toglierci da dosso quella emotività che potrebbe farci commettere degli errori nelle varie fasi del mercato.
Così non andremo a cercare il momento migliore per investire ma investiremo a prescindere della fase di mercato.
Non dobbiamo guardare il prezzo a cui l’acquistiamo ma dobbiamo andare avanti per la nostra strada ed acquistare.

Dove ci conviene applicare il dollar-cost averaging?
Abbiamo capito che il dollar-cost averaging è una tecnica che possiamo applicare a qualsiasi strumento finanziario, ma per rendere il tutto più passivo ed efficace dobbiamo servirci dei nostri amatissimi ETF.
Quando andiamo ad applicare la tecnica del dollar-cost averaging sugli ETF questa tecnica assume il nome di PAC cioè piano di accumulo di capitale.
Sostanzialmente a dare il nome a quello che stiamo facendo è la destinazione del nostro investimento.
Se investiamo in azioni direttamente allora lo chiameremo dollar-cost averaging
Se invece investiamo in ETF o in fondi comuni questo assume il nome di PAC (piano di accumulo del capitale).
La scelta sugli ETF va fatta proprio perché a noi non interessa battere il mercato ma interessa guadagnare dal mercato, quindi cosa c’è di meglio di un ETF che replica l’andamento del mercato di nostro interesse?
Noi piccoli investitori dovremmo cercare di evitare di mettere i nostri soldi in singole azioni, ed ecco perché consiglio gli ETF.
Inoltre seguendo quello che è l’andamento del mercato faremo meglio della maggior parte degli investitori che rimangono attivi cercando proprio di prevedere la pazzia del mercato stesso.
Sta a noi scegliere l’ETF migliore per le nostre esigenze, magari non limitandoci semplicemente al S&P 500, ma cerchiamo quel mercato di nostro interesse.
Il fattore tempo
Ovviamente la condizione affinché il nostro investimento con il dollar-cost averaging funzioni è il fattore tempo.
Il tempo negli investimenti è il nostro più grande alleato perché nel lungo periodo il mercato ha dimostrato di crescere sempre.
Ovviamente il mercato un anno aumenta ed un anno diminuisce anche con delle forti variazioni, non ci dobbiamo far spaventare da ciò.
Insieme al dollar-cost averaging usiamo anche la forza del interesse composto che ci farà aumentare nel tempo il nostro capitale.
L’interesse composto sarebbe semplicemente gli interessi guadagnati reinvestiti per generare nuovamente degli interessi.
Insieme interesse composto e dollar-cost averaging possono portarci veramente lontano.
Non ha senso applicare questa tecnica se il nostro orizzonte temporale sugli investimenti è breve.
Che tipologia ETF scegliere?
L’ideale sarebbe scegliere degli ETF ad accumulo che sono più efficienti dal punto di vista fiscale per la costruzione del nostro patrimonio ma anche in questo caso la scelta dipende esclusivamente da noi e dai nostri obiettivi a lungo termine.
Ad esempio io prediligo di gran lunga gli ETF a distribuzione perché mi permettono di avere una piccola rendita, considerando che il mio obiettivo è proprio quello di avere una rendita mensile derivante da cedole e dividendi di almeno 1500 euro al mese.
Quindi vorrei comprare per non vendere idealmente mai.
Ecco un semplice esempio
Supponiamo che dopo aver fatto le nostre considerazioni abbiamo deciso di investire una cifra di 200 euro mensili quindi per un totale di 2400 l’anno.
Sempre dopo le nostre considerazioni abbiamo scelto di investire il nostro capitale nella PincoPallino S.P.A.

Invece se avessimo investito tutto subito a gennaio

Considerazioni
Ovviamente come potete vedere dalle due tabelle applicando il dollar-cost averaging abbiamo comprato durante tutte le fasi di mercato della PincoPallino S.P.A. riuscendo così a mediare il prezzo.
In questo modo a dicembre avevamo acquistato molte più azioni riuscendo ad ottenere un risultato migliore, dovuto al calo del mercato avuto da febbraio fino a luglio.
Ovviamente l’ideale sarebbe stato investire a marzo quando il mercato ha raggiunto il suo minimo, ma non avendo la sfera di cristallo in questo modo abbiamo fruttato anche quella fase.
Quello che faccio io per applicare il dollar-cost averaging
Quando ho parlato di come gestisco il mio stipendio ogni mese, ho detto che a me piace ragionare con le percentuali, questo mi dà la possibilità di ragionare in maniera flessibile in base a quello che guadagno.
Dedico il 15,5% di quello che guadagno nel investimento in azioni o meglio ETF azionari con una piccola percentuale in ETF obbligazionari un po’ pericolosi, in questo modo metto una cifra di circa 200 euro o superiore in questo tipologia di investimento.
Ovviamente in questo modo mese per mese vado ad aumentare la cifra investita nel mio portafoglio e scelgo L’ETF da comprare con un semplice criterio, acquisto l’ETF dove ho investo meno e così di mese in mese.
Ovviamente ho seguito il mio personale parere sulla scelta degli ETF adatti a me, raggiungendo gli 8 ETF all’interno del mio portafoglio.
Vi ricordo inoltre che non siamo consulenti finanziari ma scriviamo i nostri articoli sulla base delle nostre esperienze.
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Sicuramente, a mio parere, questo sistema funziona più con gli etf e i pac ma meno per le azioni: ad ogni acquisto di azioni, noi diamo l’incarico alla banca e queston ha dei costi, quindi, la compravendita della stessa azione ripetuta nel tempo ci costerà sicuramente di più.
Comunque lo trovo un ottimo sistema per imparare a investire in maniera saggia, senza intaccare in maniera eccessiva i nostri risparmi.